LA LINEA ROSSA,  un viaggio nella Storia image
A Novant’anni di distanza, “La Linea Rossa. Un viaggio nella storia”, ripercorre i giorni di quella che fu una delle eruzioni più distruttive dell'Etna degli ultimi secoli. Un dialogo tra immagini, dell’epoca e di oggi, che vuole far rivivere uno dei momenti più tristi e drammatici della storia del nostro territorio...
Un salto indietro nel tempo, dove i colori investono i sensi e riportano alla mente sentimenti e sensazioni. Un tempo dove fede e speranza hanno accompagnato i giorni più tragici di due Comunità, il cui destino è stato accomunato da una fatale Linea Rossa. Una rievocazione di stati d’animo, caos, concitazione e parole che risuonano nella mente .... Una lingua di fuoco che, a distanza di poco tempo, ha risparmiato un paese e ne ha travolto completamente un altro. Un’orrifica linea... una ferita che ha segnato e cambiato per sempre la storia di Mascali …
E’ nella notte tra il 2 e il 3 di Novembre che, intorno alle 2.30 circa, si apre una bocca eruttiva a quota 1850 metri a Nord del Rifugio Citelli, dalla quale fuoriesce un impetuoso fiume di lava che si incanala nel Torrente Magazzeni e si dirige verso il Comune di Sant’Alfio. Tra lo sgomento e il terrore, la popolazione si affida alla protezione dei suoi tre Santi Patroni. In balia delle intemperie e della forza brutale del vulcano, una folla di pellegrini in lacrime porta le reliquie dei Santi in processione e si inginocchia davanti a quella lingua di brace che sta per divorare ogni cosa. Un boato scuote le viscere della terra. La gente fugge atterrita. Il cielo si tinge di rosso...sembra un’Apocalisse. Sotto una pioggia di acqua, fango e sassi ognuno tenta la fuga da quello che sembra un destino segnato, abbandonando ogni cosa. Le mani del Cristo, nella vecchia sagrestia...un monito contro la furia del Vulcano...
Improvvisamente la lava arresta il suo cammino.
Si grida al miracolo.
Un perenne ringraziamento per il pericolo scampato...
 
Sono le 21.00 circa del 4 Novembre, si apre una nuova frattura ad una quota tra 1200 e 1400 metri, che raggiunge la zona di Ripa della Naca. Un fiume orrifico si dirige verso Mascali. Il paesaggio assume contorni lunari ed infernali. Il paese, ignaro, si prepara a festeggiare il suo Patrono...non sa, però, che il suo destino è già segnato. L’impetuosa e distruttiva discesa non si arresta… Un flusso, rosso e caldo come il sangue, si insinua lentamente ovunque. Un’agonia dolorosa. Il fronte lavico travolge decine di stabilimenti, seppellisce agrumeti, sgretola e inghiotte le case...Svaniscono i sacrifici di una vita; ognuno tenta di salvare piccoli frammenti del proprio passato... E’ il 6 di Novembre, il giorno di San Leonardo. Paura e rabbia si impossessano della Gente che si inginocchia con speranza davanti a quella mostruosità che avanza. L’Etna resta sorda...LA LINEA ROSSA non si ferma. L’intero abitato viene completamente distrutto sotto gli occhi impietriti della popolazione. Le campane suonano l’ultimo rintocco a morte... La città viene sepolta insieme ai suoi ricordi.
Sono passati novant’anni da quella fatidica data che ha segnato per sempre la storia del territorio siciliano. Una data che è sempre rimasta scolpita nella mia anima…Un giorno che è impresso dentro di me da quando rivivevo, nel racconto dei miei nonni, la triste sorte toccata al loro paese. Le  parole e gli occhi velati da un dolore mai placato, hanno continuato a penetrarmi la mente per anni, suscitando in me un miscuglio di emozioni forti, dolorose, miste a curiosità e interesse, che mi hanno spinto a voler ripercorrere, attraverso le immagini, quanto accaduto alla mia famiglia, alla mia gente e alla mia terra in quei fatali giorni del Novembre 1928….