Un continuo spendersi per aiutare quanti si sono trovati davanti alle barriere della vita, divenendone una cura per l’anima ed il corpo. E’questo il lavoro dei volontari UNITALSI, la più importante organizzazione italiana per i pellegrinaggi di ammalati e diversamente abili. Con “SPERANZA - Viaggio a Lourdes” ho voluto capire e testimoniare cosa spinge i volontari ad affrontare dure fatiche e viaggi travagliati. Un percorso durante il quale qualcosa ha attirato costantemente la mia attenzione: il viso di quanti mi stavano intorno. Ho conosciuto uomini e donne, ragazzi e ragazze, che si occupavano di tutto, dall’assistenza sanitaria ai servizi di pulizia. Ho visto volontari che sono diventati occhi per chi occhi non aveva e gambe per chi era obbligato ad usare una sedia a rotelle. Ho visto medici, preti, avvocati, pensionati, insegnanti e suore spendersi completamente per la cura fisica e spirituale dei loro compagni di viaggio. Non ho potuto fare a meno di fissare lo sguardo di questa gente...i loro occhi erano appesantiti per il sonno mancato e per la fatica, ma nonostante tutto la gioia e l’entusiasmo trasparivano in ogni loro gesto. Ho cercato un’intimità con il loro pensiero. Mi è apparsa nella mente la risposta che cercavo: è la gioia provata nel trasformare le lacrime in sorrisi e il pensiero volto a diffondere il valore del dono e della persona. E’un grande lavoro di inclusione e di integrazione quello che avviene sul Treno Bianco e durante la permanenza a Lourdes. Tutte le persone sono uguali, ognuno con i propri bisogni, ma con gli stessi diritti di partecipazione ed autonomia. Il lavoro dei volontari garantisce l'inserimento di ognuno nella comunità, indipendentemente dalla presenza di elementi limitanti.
HOPE - Journey to Lourdes
A continuous availability to others to help those who are facing the barriers of life, becoming a cure for the soul and the body. This is the work of the UNITALSI volunteers, the most important Italian organization for the pilgrimages of the sick and the disabled. With "SPERANZA - Viaggio a Lourdes" I wanted to understand and testify to what drives volunteers to face tough labors and troubled journeys. A path during which something has constantly attracted my attention: the faces of those around me. I met men and women, boys and girls, who took care of everything from health care to cleaning services. I saw volunteers who became eyes for those who did not have eyes and legs for those forced to use a wheelchair. I have seen doctors, priests, lawyers, pensioners, teachers and nuns spend completely on the physical and spiritual care of their traveling companions. I noticed the look of these people ... their eyes were burdened by the lack of sleep and fatigue, but despite all the joy and enthusiasm transpired in every gesture. I sought an intimacy with their thinking. The answer I was looking for appeared in my mind: it is the joy experienced in transforming tears into smiles and thoughts aimed at spreading the value of the gift and of the person. What happens on the White Train and during the stay in Lourdes is a great job of inclusion and integration. All people are equal, each with their own needs, but with the same rights of participation and autonomy. The work of the volunteers guarantees the inclusion of everyone in the community, regardless of the presence of limiting elements.