13 Aug
13Aug

Bere… un gesto semplice e vitale, ma purtroppo non sempre scontato. Non tutti, infatti, nel Mondo hanno a disposizione l’acqua potabile. Una situazione grave con conseguenze catastrofiche; malattie, come diarrea-malaria-colera, dalle quali, quando si vive in uno dei Paesi più poveri della Terra, spesso non si guarisce. Nell’Africa subsahariana il 32% della popolazione non ha accesso all'acqua potabile e il 43% dei morti sono bambini al di sotto dei 5 anni. Popoli denutriti, affamati e assetati per un’eccessiva assenza di piogge che ha portato alla carestia, alla perdita dei raccolti e alla morte di quasi tutto il bestiame.

Adesso, tornato a casa, ho ancora impresso nella mente lo sguardo smarrito di molti Capifamiglia Turkana. Un tempo erano uomini fieri e orgogliosi di basare la propria ricchezza e quella della loro comunità sul bestiame … ora sono uomini disperati perché, a causa della grave siccità, hanno perso la principale fonte di sostentamento.

Questa è una delle periferie del Mondo dove il “peso” dell'acqua grava sulle spalle di donne e bambini. Ogni giorno, infatti, trasportano l'acqua per lunghi tragitti, dalle fonti fino alle proprie case. Tragitti che durano ore, che mettono a rischio la loro vita e che gli impediscono di studiare, di lavorare o di svolgere qualsiasi altra attività.


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